A volte ci sono delle cose che ti si “stampano” in testa al punto da sembrare vere. Almeno per noi, l’Oman non era altro che un pezzo di deserto arricchitosi grazie al petrolio, punto. Scarsi i luoghi interessanti e scarse le opportunità di tornare veramente soddisfatti dal Viaggio. Poi, l’anno scorso all’EXPO, la visita al padiglione ha acceso la curiosità e la voglia di visitare proprio QUEL pezzo di deserto con le sue città, i suoi forti millenari, le catene montuose, le tartarughe. Ci si è stampato in testa il blu intenso del cielo ed il verde brillante delle palme da dattero, l’arancione caldo delle dune al tramonto, il bianco dei vestiti tradizionali.

Sono stati dieci giorni fuori dall’ordinario in una zona, quella a sud della capitale, molto varia e ricca di paesaggi così differenti tra loro. I picchi aguzzi che proteggono Muscat e la sua costa frastagliata, il massiccio montuoso del Jebel Al-Akhdar con i villaggi ed i palmeti alle sue pendici. La città di Nizwa con i suoi forti ed il mercato settimanale del bestiame. E poi la magia del deserto sabbioso di Ash Sharqiyah o l’inaspettato verde smeraldo dell’acqua sorgiva nei Wadi.

Per noi è stato il primo viaggio itinerante da quando siamo con Tommaso e tutto è andato benissimo. Abbiamo scelto di lasciare il volante ad un driver locale e questa decisione se da un lato ha alzato il budget (ahinoi) dall’altro ha sicuramente abbassato il livello di stress. Certo non potremo MAI dire di aver fatto un’avventura in Oman guidando su piste sabbiose ed impervie strade montane ma questo non era nemmeno lo scopo del nostro viaggio.


Volevamo solo conoscere un altro pezzo di mondo ammirando la natura, visitando città, villaggi e parlando con chi ci vive. Adel prima e Suleiman dopo hanno facilitato il tutto guidando lungo l’itinerario che avevamo pensato da casa. Certo, abbiamo dovuto fare delle scelte in base ai giorni a disposizione e alle distanze da percorrere. Ma tutto quello che abbiamo deciso di non vedere -questa volta- perché troppo lontano o difficile da raggiungere non avremmo nemmeno potuto apprezzarlo, perché stanchi o affrettati dalla necessità di mantenere la tabella di marcia. A distanza di un mese dal rientro i ricordi del viaggio sono ancora forti: i paesaggi, i colori, Tommaso che gioca sulle dune con le palette da spiaggia, le soste per il caffè, la cordialità della gente. Per informazioni sul paese abbiamo fatto riferimento al sito dell’ente turistico Omanita.
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