VOGLIA DI RELAX
IN BRIANZA

Ci sono delle volte in cui, per il week end, la massima aspirazione è non aver nulla da fare. Al limite lasciarsi andare su una poltrona con un buon libro. Magari proprio quel libro che non si riesce mai a finire perché c’è sempre qualcosa di meglio, o di più attivo, da fare. Ma nonostante tutto, nonostante il bisogno di riposare, anche l’idea di rimanere a casa non gira proprio. Insomma vorremmo sì andare da qualche parte, però ci fa paura l’idea di dover – per forza – fare qualcosa. Ecco, a volte servirebbe solo un posto dove fermarsi per un po’ di tempo, soprattutto servirebbe un posto dove il non fare nulla diventa una delle principali attività proposte. E con queste prerogative non è facile pescare il luogo giusto.

Non è facile anche perché tutto diventa importante: il paesaggio, la struttura, il personale, gli arredi, la cucina.
Questa volta per rilassarci nella natura abbiamo scelto la Brianza, una zona collinare a nord di Milano. Con la metropoli alle spalle e le montagne del Lecchese di fronte è forse più conosciuta per i mobilifici e l’operosità dei suoi abitanti. Una trentina d’anni fa viene istituito il Parco Regionale di Montevecchia e della valle del Curone con l’idea di preservare la natura ed il paesaggio di una zona già abbastanza urbanizzata. Il parco diventa così il “cuore verde” di un’area altrimenti destinata al cemento e, nel bel mezzo del parco, ecco l’Oasi di Galbusera Bianca. Un piccolo gruppo di cascine, antiche, ben restaurate a formare un borgo attorno al quale, negli anni, si è ripreso a coltivare in maniera naturale.

Nonostante fossimo a poche decine di chilometri da casa abbiamo scelto di dormire qui, in una delle 10 camere dell’Oasi. Un’agriturismo dove (quasi) tutto è Bio: dal biologico e biodinamico delle coltivazioni alla bioarchitettura della ristrutturazione. Dal “biogustoso” delle torte a colazione al “biofavoloso” dei panorami al tramonto, con le colline terrazzate a vigneto tutto attorno ed i frutteti e gli orti ad un tiro di schioppo.

E quando dall’orto alla tavola la distanza è così breve i risultati non possono che essere quelli attesi. Abbiamo trovato i sapori genuini di una filiera corta anche per salumi, formaggi, latte, uova. Cibi preparati con cura e serviti con attenzione e cordialità.
A colpire sono stati anche gli arredi, a metà tra il vintage e lo shabby chic. Uno stile particolare, una mezcla sapiente che unisce l’antico al recente, il recuperato al reinventato.

Più che in molti altri posti, qui tutto sembra disegnato per il relax. L’Oasi è un invito al viaggiare lenti, senza programmi preconfezionati, senza asfalto tutto intorno, senza televisore in camera.