COSA VEDERE
(E FARE)
A SINGAPORE
ORCHARD ROAD
Il marciapiede si allarga, tra gli alberi da un lato e i centri commerciali dall’altro. Sono così alti da fare ombra anche alle piante che, li in basso, segnano il confine con l’asfalto. Le auto, a seconda dell’orario sfrecciano o stanno in coda. Orchard Road è lunga poco più di 2 Km e, negli anni, è diventata simbolo del lusso e icona del consumismo.
Una ventina di mega mall si contendono i clienti alzando il volume e accendendo le luci, gli hotel mostrano le loro stelle e i ragazzini fanno la fila per un selfie davanti alla vetrina di Tiffany. Difficile credere che fino a sessanta anni fa qui si coltivassero noci moscate e spezie. Una striscia che sembra infinita di centri commerciali, ristoranti di catena e hotel di lusso, Orchard Road è il cuore commerciale di Singapore e tappa obbligata per chiunque, turista o locale non fa differenza.

Nella sua parte centrale (all’incrocio con Scotts Road) si fronteggiano due colossi dello shopping: ION da un lato della strada e Tangs dall’altro. Il primo, disegnato chissà quando nel futuro, è il più bello (e incasinato) di tutta Singapore. Dei suoi otto piani quattro scendono sottoterra. Ci arriva direttamente la metro, da qui partono, o arrivano, i sottopassi da e per altri shopping mall. Insomma un gran viavai. Tangs, invece, è il più storico. E’ stato il primo “grande magazzino”, costruito nel 1958, quando ancora Orchard Road era solo una via di passaggio verso il centro città. L’edificio attuale conserva alcuni elementi caratteristici dell’originale come le colonne rosse e il tetto verde in stile pagoda cinese. Ospita al suo interno un grande 5 stelle, il Marriott Tang Plaza Hotel, e una piccola – ma ottima- food court di cucina malese e peranakan.

Gli altri Mall non sono da meno e ognuno sembra avere una propria personalità ben definita che, ovviamente, si riflette sulla clientela che li affolla. Un esempio? Proprio dietro Tangs c’è uno “scatolone” grigio con sei ideogrammi gialli sulla facciata (e la traduzione in caratteri latini): Far East Plaza. Sembra essere stato catapultato qui direttamente da Hong Kong. Al suo interno cestoni pieni di intimo anni ’80 e pigiami dei pokemon. Un labirinto di negozi troppo piccoli con insegne troppo grandi, ecco, il Far East Plaza è troppo di tutto. Troppo brutto per restarne fuori, troppo esotico per non starci almeno mezz’ora. Troppo esuberante per la gente che ti spinge. E magari di spinta in spinta ti ritrovi ad incrociare lo sguardo con i commessi di Chanel in un altro Mall. Ma questa è tutta un’altra storia.
Ah, due sole cose accomunano i Mall di Singapore: il condizionatore a manetta e le food court. Croce e delizia la prima, vera e propria mania nazionale le seconde.